lunedì 8 settembre 2014

Farsi la App della propria struttura: ne vale la pena?

Una serie di dati sull’utilizzo delle applicazioni da parte degli utenti fornisce preziose indicazioni sul futuro
Me la faccio, la App? Molti tra coloro che gestiscono una struttura ricettiva se la sono posta, questa domanda. Una app ad hoc fornita dalla struttura, pubblicata sull’App Store e sul Google Play e scaricabile dagli utenti. Può contenere indicazioni sulle cose da fare nei paraggi della struttura, sui luoghi da visitare, sui ristoranti da non perdere. Una vera e propria guida del territorio, insomma, ad uso e consumo dei clienti della struttura. Magari con mappe on board, in modo da essere utilizzabile anche dagli utenti stranieri, in assenza di connessione dati e con il solo segnale gps.
Un’idea intrigante, senza dubbio. Ma ne vale la pena? Si rientrerà mai dai costi? Non c’è il rischio che la app sparisca nell’oceano di applicazioni concorrenti che popolano gli stores on line? Dubbi legittimi, che molto spesso frenano la decisione di buttarsi nello sviluppo di quello che può essere un bello strumento in più da offrire ai propri clienti.
A questo proposito, viene in nostro aiuto una ricerca di Deloitte su usi e costumi dei consumatori inglesi riguardo all’utilizzo del loro smartphone e le applicazioni.
Il quadro che ne viene fuori è piuttosto sorprendente. Appare subito chiaro, infatti, che la “sbornia” da app è finita. Se dal 2008, anno del boom, fino ad oggi le app hanno furoreggiato, con 75 miliardi di download nel mondo, ora pare che gli utenti siano giunti ad un utilizzo più maturo dei propri dispositivi. Usiamo meno applicazioni, e sempre le stesse. Se l’hanno scorso la percentuale di consumatori che non aveva mai scaricato una app sul proprio dispositivo era limitata ad un esiguo 5%, oggi è salita ad un ben più rilevante 31% (le app principali, come i social, di solito sono già installate sui device). In generale, sembra che i download siano crollati. Per due motivi: da un lato, le persone hanno incominciato a scaricare soltanto le app che usano davvero; dall’altro, è spesso difficile rintracciare le applicazioni di qualità, nel mare di quelle mediocri che affollano gli store.
Se da un lato queste considerazioni possono scoraggiare che sta pensando di creare una app della propria struttura, ad un’analisi più attenta emerge che invece il momento è proprio quello giusto per farlo. Meno app e meno download, infatti, significano meno concorrenza, e meno concorrenza significa più facilità nel venir trovati dagli utenti (o potenziali tali). A ciò si aggiunga la considerazione che le persone oggi scaricano soltanto le app che ritengono davvero utili et voilà, il gioco è fatto: se la app della nostra struttura è fatta bene e fornisce un servizio utile a chi visita il nostro territorio, la gente tenderà a scaricarla.
Come spesso accade, insomma, un mercato più maturo e consapevole premia chi offre contenuti di qualità e soprattutto davvero utili. Anche se gestisce una piccola struttura ricettiva.

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