lunedì 30 marzo 2015

Vino, che passione

Uno studio commissionato dalla Sheraton rivela che la bevanda di bacco occupa il primo posto tra gli interessi di molti viaggiatori

Vino e viaggi, un connubio che funziona. E’ quanto emerge dal sondaggio commissionato dalla Sheraton Hotels and Resorts con lo scopo di analizzare l’interesse nei confronti del vino rispetto ad altri servizi da parte dei turisti.
Il campione intervistato comprende viaggiatori dagli USA, dalla Germania, dall’Argentina, dalla Cina e dal Cile: uno spettro piuttosto ampio e variegato, dunque. E tra i risultati non mancano le sorprese. In positivo per il vino, ovviamente. Ben il 57% degli intervistati, infatti, ha infatti dichiarato che il vino è il miglior modo per rilassarsi durante una vacanza: meglio della spa (23% di preferenze) o della palestra (12%). Incredibile poi ciò a cui molti turisti sarebbero disposti a rinunciare per un solo bicchiere di vino di alto livello: il 29% rinuncerebbe allo smartphone per un giorno, mentre il 23% addirittura ai social o al sesso per una settimana.
Il vino pare essere intimamente legato al viaggio. Il 60% ha detto di bere di più mentre è in vacanza, e il 74% si sente più disponibile a provare vini nuovi durante le ferie. Sempre durante il viaggio, il 54% è disposto a spendere di più per una bottiglia; il 67% è addirittura disponibile a spendere la somma più consistente della vacanza proprio per il vino.
Un amore incondizionato, insomma. Come sfruttarlo? Rendendosi conto di un dettaglio emerso proprio durante il sondaggio: la maggior parte dei winelovers ammette di non avere le competenze necessarie a scegliere il vino nei luoghi di vacanza e di preferire affidarsi ad un esperto, con il quale ci sarebbero però frequenti difficoltà di dialogo, anche perché spesso ci si sente “intimiditi” da sommelier.
Vien da sé che una struttura che si sappia cogliere nel modo giusto per venire incontro a queste esigenze, e che soprattutto lo sappia comunicare, può fare bingo. Via dunque a momenti di degustazione e formazione, con una strizzatina d’occhio allo storytelling.


Nessun commento:

Posta un commento