E’
il trend del momento, ma per chi è alle prime armi scelte da fare e soldi da
spendere possono spaventare. Ecco alcuni consigli
Cicloturismo,
mon amour. Sono sempre di più i turisti che si fanno sedurre dai molti vantaggi
di compiere un viaggio pedalando: si “vive” il territorio che si attraversa
come in nessun altro modo, si spende “relativamente” poco, e in più ci si tiene
in forma.
Già,
ma per i novizi, ci sono alcuni scogli iniziali da superare che possono mettere
in crisi i bei propositi: la scelta della bici, del bagaglio, fino
all’abbigliamento. Tutte variabili che, se non si sta attenti, possono far
lievitare la spesa iniziale fino a cifre proibitive. Ecco di seguito alcuni
consigli per risparmiare qualche euro e diventare cicloturisti a costi
abbordabili partendo da zero.
Innanzitutto,
ovviamente, la scelta della bici. Una mountain bike con una ricca dotazione
tecnica permette di affrontare qualsiasi sentiero, ma costa anche parecchio. Se
si ha in mente di viaggiare prevalentemente su asfalto, al limite con qualche
puntata su sterrati leggeri, meglio orientarsi verso una normale city bike: con poche centinaia di euro
ci si può portare a casa una bici adattissima ad un viaggio di qualche giorno.
Dopo la bici, le borse: quelle
impermeabili costano di più, si può risparmiare qualche euro comprandone di
economiche e rendendole impermeabili con dei sacchetti di plastica. C’è poi il
comparto “tecnico”, che ridotto al minimo indispensabile comprende un kit meccanico di base (cacciaviti,
brugole, corde elastiche) e uno per la riparazione della camera d’aria.
Anche
per quanto riguarda l’abbigliamento
esistono ormai catene di negozi che ne offrono di buono a pochi euro, ma su un
paio di capi conviene davvero non risparmiare: una buona maglietta traspirante,
ed un paio di pantaloni imbottiti (soprattutto i primi giorni, quando non si è
abituati, fanno davvero la differenza). Meglio ancora se abbinati ad una sella da viaggio, altro piccolo
investimento che si può montare anche su una normale city bike al posto di
quella originale: a fine giornata, il fondoschiena ringrazierà. Da non
scordare, ovviamente, guanti, occhiali e cappellino d’ordinanza.
A
questo punto si è equipaggiati di tutto punto e pronti per partire. Certo, la
spesa principale durante il viaggio resta quella per le soste: ristoranti,
hotel, B&B, aziende agrituristiche. Meglio allora andare sul sicuro e
prenotare presso quelle strutture convenzionate con una delle diverse
associazioni di cicloturismo presenti in Italia ed Europa, che offrono una
serie di servizi pensati ad hoc: dalla rimessa per le bici, all’assistenza tecnica, fino a menu
pensati appositamente per chi brucia parecchie calorie sui pedali.
Troppe
cose a cui pensare? Un’alternativa, a dire il vero, c’è: prenotare presso una
struttura che, oltre all’assistenza tecnica, offre in affitto anche la bici. In questo caso si arriva a
destinazione freschi e riposati, e non resta che godere della parte più
piacevole del cicloturismo. E per gli incontentabili che sono fuori allenamento
o semplicemente non vogliono fare fatica, c’è sempre la soluzione ebike.
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